sabato 7 luglio 2012

Polemiche sulla candidatura Sangma

Mumbay, Gate of India
Sempre più accese le polemiche politiche in India con l’avvicinarsi della data delle elezioni presidenziali previste per il 19 luglio (clicca qui e qui per i precedenti). 
Il candidato del Congresso, partito di Governo, è l’esperto politico Mukherjee mentre l’opposizione a sorpresa ha candidato Purno Agitok Sangma, cristiano e tribale sostenuto anche dal Bharatiya Janata Party (BJP) partito d’opposizione legato all’integralismo hindu. 
La candidatura di Sangma sembra però essere puramente strumentale. In pratica – come si legge nell’articolo di Ratnadip Choudhury su Tehelka – Sangma partecipa ad una corsa per vincerne un’altra e la candidatura alle presidenziali servirebbe soltanto ad ottenere visibilità in vista delle prossime elezioni politiche. 
“Sangma è sceso in campo per le elezioni presidenziali – scrive Choudhury – con in mente le elezioni del Parlamento del 2013 e del Lok Sabha del 2014. Presentandosi come il candidato presidenziale dei tribali e dei cristiani, ha preso un rischio calcolato che potrebbe essergli molto utile nella lunga corsa elettorale.” 
La figura di Sangma – un tempo membro del partito del Congresso – è molto controversa e la sua alleanza con il BJP e alcune sue dichiarazioni hanno aumentato le polemiche. 
Recentemente ad una emittente televisiva che gli chiedeva come giustificava, lui cristiano, l’appoggio del BJP sospettato di connivenza con le violenze anticristiane attuate dai movimenti integralisti hindu, Sangma ha dichiarato: "Dove sono le prove che il Bjp è responsabile dei pogrom anticristiani di Kandhamal? Non saltiamo alle conclusioni... Non lanciamoci in simili accuse". 
La reazione crstiana non si è fatta attendere, “Quella di Sangma – ha dichiarato Cedric Prakash, direttore di "Prashant", centro gesuita di Ahmedabad (Gujarat) che si occupa di diritti umani, giustizia e pace - è la tipica posizione di un opportunista. Sarà un giorno molto triste per il Paese e per i sacri valori della democrazia, se egli dovesse essere eletto presidente dell'India.” 
“Il Bjp - ha continuato Prakash - non aveva nessuno da presentare come suo candidato. Inoltre, in futuro potranno rivendicare di aver sostenuto un "cristiano" e un "tribale": gruppi che invece hanno sempre demonizzato e tormentato e che di sicuro, continueranno ad attaccare anche in futuro.” 
Un'organizzazione cristiana ha addirittura chiesto che il Papa scomunichi Sangma (qui).
Ma la ‘virata’ di Sangma non ha irritato solo i cristiani, Lenin Raghuvanshi, attivista ateo per i diritti umani e direttore esecutivo del People's Vigilance Committee on Human Rights (Pvchr) ha bollato le dichiarazioni del candidato alla presidenza come "ridicole" e "da condannare in pieno", segno evidente che "gli ultranazionalisti indù del Bjp stanno manipolando PA Sangma. E dire – ha continuato – che Sangma è sostenuto anche dalla Federazione delle Chiese dell'Andhra Pradesh (Apfc)". 
Secondo Raghuvanshi, con le sue dichiarazioni Sangma tenta di ripulire l'immagine dei nazionalisti indù, sperando di attirare per sé la simpatia e i voti dei tribali.

Per saperne di più:


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